risparmio acqua in piscina

Il risparmio dell’acqua è un tema cruciale per chiunque possieda una piscina: ridurre gli sprechi e preservare risorse idriche preziose è una responsabilità dalla quale non ci si può esimere, senza contare che il mancato risparmio idrico può provocare un ingente aumento dei consumi. Ci sono diversi modi per contenere i costi legati a una piscina grazie all’aumento del risparmio idrico, che vengono approfonditi in questa guida.

Gli elementi che fanno aumentare il consumo d’acqua in piscina

I motivi più ricorrenti per cui cresce il consumo d’acqua in piscina sono:

  • evaporazione: è un fenomeno naturale che può sembrare di poco conto, ma di fatto impatta notevolmente sui consumi d’acqua di una piscina;

  • trattamenti per l’acqua come le regolari attività di manutenzione (ad esempio pulire il filtro);

  • eventuali perdite provocate dall’usura o dal malfunzionamento della vasca;

  • schizzi generati dall’ingresso di corpi in acqua, soprattutto se sono presenti giochi acquatici.

L’evaporazione dell’acqua, in particolare, equivale a circa il 6% di quella inserita all’interno della piscina, una percentuale che può variare considerevolmente a seconda di fattori come il vento. In generale, per una piscina di 50 m² si possono perdere circa 150 litri d’acqua al giorno. Per quanto riguarda la perdita di acqua a causa dell’usura o di malfunzionamenti, la prima cosa da fare è verificare che non ci siano crepe o piastrelle danneggiate o particolarmente umide e in generale valutare l’integrità della struttura. Le perdite, spesso causate dalla rottura di valvole di tubi, skimmer e apparecchi di illuminazione, a volte sono difficili da riconoscere: per verificare, si può segnare con una matita grassa l’attuale livello dell’acqua e verificare il livello raggiunto dopo 24 ore; se questo è sceso in maniera significativa, probabilmente non ha agito la semplice evaporazione, ma ci sono dei danni strutturali che provocano l’abbassamento del livello dell’acqua. 

Acquistare una copertura

La copertura per piscina non è utile soltanto per evitare gli sprechi d’acqua, ma svolge molte altre funzioni vantaggiose:

  • riduce la formazione di alghe e batteri;

  • protegge dagli sbalzi di temperatura e dalle intemperie, che rischiano di danneggiare i rivestimenti e il bordo della piscina nel medio-lungo periodo;

  • salvaguarda lo stato di salute dell’acqua.

Per quanto riguarda il risparmio idrico, l’importanza della copertura si può ravvisare nel fatto che, se la piscina resta coperta, l’evaporazione può essere evitata per una percentuale pari al 70%. Durante una giornata estiva con una temperatura di 27 gradi, una piscina esterna di 100 m² perde circa 500 litri d’acqua a causa dell’evaporazione, come fosse una doccia di 15 minuti. Considerando le temperature medie delle estati in Italia, si capisce che l’evaporazione può diventare un problema non da poco. Se si riesce a ridurre l’evaporazione, si può evitare di riempire la vasca con eccessiva frequenza, riducendo i costi. Inoltre, la copertura consente di sfruttare i raggi solari per riscaldare l’acqua e quindi fare a meno o ridurre l’utilizzo del sistema di riscaldamento. In commercio esistono anche delle coperture liquide, più leggere dell’acqua, che costituiscono delle autentiche barriere invisibili.

Utilizzare filtri a calza

L’evaporazione dell’acqua è la prima causa dell’abbassamento del livello dell’acqua in piscina, ma anche la manutenzione della vasca riveste un ruolo cruciale al fine di evitare sprechi d’acqua. I classici filtri a sabbia devono essere puliti mediante la tecnica del controlavaggio, attraverso la quale il flusso dell’acqua viene invertito; ma per ogni controlavaggio, a seconda della grandezza del filtro, vanno via dai 500 litri in su. Utilizzando filtri diversi da quello a sabbia, il controlavaggio può risultare meno comodo, ma consente di risparmiare notevolmente il consumo d’acqua.

Una soluzione molto vantaggiosa da questo punto di vista è rappresentata dal filtro a calza. Una calza filtrante per piscina è un sacchetto a rete riutilizzabile progettato per raccogliere le particelle più piccole, che il filtro principale della piscina non riesce a catturare. Il filtro a calza si attacca intorno all’ugello e l’acqua scorre attraverso la calza. In questo modo vengono catturati i detriti che confluiscono in piscina, come foglie e ramoscelli. La calza lascia passare soltanto l’acqua limpida attraverso il sistema di filtraggio. Disponibile in diverse dimensioni e quindi adattabile a vari tipi di piscina, le calze filtranti presentano diversi vantaggi:

  • migliorano le capacità di filtraggio della piscina, soprattutto nel caso di piscine collocate in prossimità di alberi o luoghi in cui si tendono ad accumulare fogliame e detriti;

  • prolungano la durata del sistema di filtraggio, con conseguente risparmio di denaro su riparazioni e sostituzioni;

  • i filtri sono riutilizzabili e acquistabili in grandi quantità, il che garantisce un risparmio economico a lungo termine;

  • sono una soluzione ecologica e rispettosa dell’ambiente, che contribuisce alla salubrità dell’acqua e dell’ambiente circostante.

Altre buone norme

È bene ricordare che la piscina non dovrebbe mai essere riempita in eccesso, per evitare di far traboccare l’acqua al primo utilizzo. Nelle piscine pubbliche l’acqua va cambiata ogni anno per legge, mentre nelle piscine private, utilizzate da poche persone, si può procedere anche con minore frequenza, ogni 3 o 4 anni. La manutenzione regolare della piscina è fondamentale, con controllo costante delle tubazioni per evitare le perdite e del bilanciamento chimico dell’acqua. Un’altra cosa che si può fare è utilizzare l’acqua piovana per rabboccare la piscina, naturalmente dopo aver depurato la pioggia raccolta: questa viene convogliata in una cisterna interrata, poi purificata e immessa in circolo per andare in piscina. Grazie all’acqua piovana purificata, si potrà evitare di attingere dall’acquedotto e risparmiare in bolletta.